L’Aquila. Modulo Abitativo Provvisorio Sant’Antonio. Piastra 4/int.9
24.08.2016 h3.36 Mercoledì Notte –
Non sentiamo la sveglia, non serve…..mi sveglio di colpo senza capire dove sono, cosa succede. Tutto buio, la lampadina lampeggia, i muri come gomma, il letto sembra il mio martello pneumatico, esco subito di casa e mi ritrovo in mutande. Non credo di aver mai avuto i battiti del mio cuore così rapidi.
Cerchiamo di radunare le idee, velocemente, rientriamo in casa ed abbiamo paura di guardarci negli occhi. In televisione un trafiletto dice: “ scossa di terremoto in centro Italia, sembra nessun danno a persone o cose”. Ritorniamo a letto, ed appena mi si chiudono gli occhi, arriva la seconda scossa che mi impedisce definitivamente di dormire.
24.08.2016 h7.00 L’Aquila
La sveglia suona: io e la mia compagna, in vacanza con me nella sua città d’origine, siamo svegli da ore e non serve parlare per capire che, per ovvie ragioni di sicurezza, la nostra gita sul Gran Sasso è rimandata.
25.08.2016 h8.00 L’Aquila
Venerdì mattina finalmente carichiamo gli zaini in macchina, saliamo in Funivia e, giunti all’Osservatorio Astronomico, partiamo per l’ascesa, destinazione Corno Grande, da salire per la Direttissima: la “Normale” è infatti definita dai più noiosa e molto lunga, così accettiamo la sfida. Bellissima e divertente, impegna mani ei piedi, non difficile, fino ad un certo punto. Eppure, nonostante le difficoltà iniziali, salgo in vetta e la vista mi ripaga dalla paura vissuta.
26.08.2016 h8.30 Rifugio Franchetti – Gran Sasso
Il giorno seguente, decidiamo di salire al Corno Piccolo, per la Via Normale, dato che la Ferrata Danesi senza imbraghi ci è stata sconsigliata. “Potete salire tranquillamente” ci dicono.
Ravaniamo in discesa fino all’attacco della Normale: un sentiero ripido,ma camminabile. Dopo pochi metri inizia a salire in verticale e le gambe non bastano più, ci vogliono anche le mani. Penso con terrore alla necessaria discesa, per il ritorno. Ho paura della verticalità, sento muoversi le pietre al mio tocco, il pensiero di una nuova disastrosa scossa non mi abbandona. Mi fermo. Flavia invece prosegue:ha un conto aperto con il Corno Piccolo, e con il suo passato. Deve farlo, deve arrivare in vetta, per Lei e per chi non c’è più. Non sono tranquillo, ma devo lasciarla andare, siamo venuti fino qui per questo. Dopo circa mezz’ora la sento arrivare e tutto diventa più sereno.
Ci vuole coraggio per aver paura.